Laboratorio intensivo condotto da LUCA MASCOLO

Aperte le iscrizioni al laboratorio intensivo su Carlo Emilio Gadda – L’incendio di via Keplero condotto da Luca Mascolo.

Per candidarsi è necessario inviare due foto (un primo piano e una figura intera) oltre al proprio curriculum a ipensieridellaltrove@gmail.com ENTRO VENERDÌ 28 FEBBRAIO

Al termine delle selezioni i candidati scelti riceveranno il testo integrale su cui lavoreranno.

ORARIO10-14
DURATADal 16 al 26 marzo
GIORNILunedì-mercoledì-giovedì
COSTO200 €

Di seguito la presentazione del laboratorio nelle parole di Luca Mascolo:

“Carlo Emilio Gadda è un autore sul quale ho sempre desiderato lavorare, per svariati motivi; nello specifico con questo laboratorio voglio affrontare il racconto “L’Incendio di Via Keplero”.

È un racconto brillante, di appena 15 pagine forse meno, pieno di un’ironia caustica e cinica tipica di Gadda; parla di vari personaggi/avventori, messi in fuga dallo sprigionarsi di un incendio in un palazzo di quella che all’epoca dello scritto era la periferia di Milano.

Prende spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto: l’incendio verificatosi a Milano, l’11 giugno 1929, in via Boltraffio 1 e che costò la vita a quattro persone di una stessa famiglia.

Ne riferì per molti giorni di seguito il Corriere della Sera, tra il 12 giugno e il 3 luglio di quell’anno.

L’incendio di Gadda come ben spiegato da Pietro De Marchi in “The Edinburgh Journal of Gadda Studies” prende spunto da questo fatto di cronaca ma diviene “una eroicomica «rassegna» di anti-eroi, o di eroi per caso (Il Pedroni che salva una donna incinta; il Balossi in mutande con in braccio la Maldifassi, ecc.).
Gadda insuffla nel genere letterario della rassegna un elemento di dinamicità, il fuoco dell’incendio, appunto; si potrebbe dire che il narratore appicca il fuoco a un immobile (lo stabile di via Keplero), trasformando le descrizioni dei personaggi (con tanto di nome, cognome, stato civile, precedenti penali, ecc.) in una serie di microracconti tra loro contemporanei, e in qualche caso intrecciati.”

I motivi che mi spingono a scegliere questo autore sono la sua grandissima ricchezza creativa, espressiva e testuale oltre che la sua ironia.

Potersi confrontare con un oggetto testuale come la scrittura di Gadda credo sia un’esperienza entusiasmante; un tipo di scrittura che sfrutta al massimo le potenzialità della lingua italiana, in modo creativo e fantasioso.

Il corso si pone come primo obbiettivo quindi quello di fornire gli strumenti agli allievi per penetrare le grandi possibilità drammaturgiche e performative che un testo (qualsiasi testo) può offrire, se si superano gli elementi ostici che in prima analisi lo rivestono.

Per fare questo non occorrerà solamente riuscire a sostenere e a “manovrare” la scrittura gaddiana; sarà bensì necessario l’aiuto del corpo, del linguaggio del corpo.

Il testo coi suoi personaggi ( come dei singoli ritratti) ci guida verso una vera e propria personificazione di ogni singolo individuo descritto in esso.

Questo per il nostro lavoro si traduce in due cose fondamentali:

Come cambia la scrittura o il tenore della scrittura da un personaggio all’altro?

In altri termini quale voce ha ogni singolo personaggio?

Per voce intendo come parla un personaggio, quali parole produce piuttosto che quali suoni.

Detto questo è evidente come l’operazione di mettersi il testo nel corpo sarà fondamentale e potrà far cadere un grande pregiudizio che ogni tanto si incontra; vale a dire la convinzione che un testo “alto” vada tenuto come nella sua confezione, come in una teca.

Questo approccio rischia di rendere i testi più degli oggetti da “museo delle cere” che dei materiali vivi; questa distanza va assolutamente annullata.

In sintesi il corso si propone di fornire gli strumenti per affrontare un testo strutturato in forma di semplice racconto, ma dal linguaggio ricchissimo e sfaccettato come quello di Gadda non solo sul piano semantico ma anche nella sua propria architettura (incidentali, citazioni dantesche, neologismi) con una struttura più complessa o quanto meno inusuale rispetto al solito.

Il secondo obiettivo del corso è quello di un lavoro sul corpo e sulla voce, un lavoro creativo e fisico che venga in aiuto di una scrittura che va si compresa a livello intellettivo, ma che non è meramente un esercizio di stile; può essere invece un’opportunità, un qualcosa fatto di muscoli, ritmo e suoni.

Accanto a questo lavoro si richiederà agli allievi la creazione di “azioni” o “composizioni” musicali; questa appendice al lavoro in realtà potrebbe essere molto utile agli allievi perché essendo più libera ma lavorando su un tema dato nel racconto potrebbe mettere in moto la loro fantasia, permettendo anche una sintesi semplice ed efficace dei concetti espressi nel testo di Gadda.”

Luca Mascolo nasce a Sora; dopo aver conseguito la laurea triennale in DAMS presso la facoltà di Lettere di Roma Tre, si diploma come attore all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma nel 2010.

Nei 3 anni successivi si perfeziona presso il Centro Teatrale Santa Cristina sotto la guida del M° Luca Ronconi, che lo vorrà come interprete del “Padre” in “In cerca d’autore-Studio su i Sei Personaggi”, spettacolo prodotto assieme al Piccolo Teatro di Milano nel 2012.

Debutta al Teatro Argentina di Roma nel 2011 diretto da Gabriele Lavia ne “I Masnadieri” di Schiller; lo stesso Lavia lo dirigerà di nuovo in “Vita di Galileo” di Brecht prodotto dal Teatro Nazionale della Toscana nel 2015.

Dal 2010 ad oggi ha collaborato tra gli altri con: Christoph Schrewe, Valerio Binasco, Eimuntas Nekrošius, Nicolaj Karpov , Antonio Latella, Massimo Popolizio, Mario Martone, Lorenzo Salveti, Sergio Rubini, Michele Placido, Sivio Peroni, Massimiliano Farau, Peter Clough, Kristin Linklater, Charlotte Munksø, Joe Blatchley.


Condividi

0 comments on “Laboratorio intensivo condotto da LUCA MASCOLO

Leave Comment